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Progetti didattici

Cappella Gherardeschi

Domenica 26 Novembre ore 11.30

Saletta Gherardeschi dell’Accademia

Un concerto organizzato da Consulia Eventi in collaborazione con la Banca Cambiano e l’Accademia Gherardeschi di Pistoia


PROGRAMMA:


Wolfgang Amadeus Mozart

Allegro dalla “Eine kleine Nachtmusik” KV 525

Isacco Burchietti, violino – Teresa Dereviziis, violino
Niccolò Corsaro, viola – Andrea Sernesi, violoncello
Silvia Morosi, fortepiano


Johann Sebastian Bach

Aria dalla Suite BWV 1068

Isacco Burchietti, violino – Teresa Dereviziis, violino
Niccolò Corsaro, viola – Andrea Sernesi, violoncello
Silvia Morosi, clavicembalo


Ludwig van Beethoven

Adagio sostenuto dalla Sonata Op. 27 n.2
“Al chiaro di luna”

Flavia Fagorzi, fortepiano


Johann Sebastian Bach

Aria: “Bereite dir, Jesu, noch itzo die Bahn”

Benedetta Corti, soprano
Isacco Burchietti, violino – Andrea Sernesi, violoncello
Flavia Fagorzi, clavicembalo

Corale: “Jesus bleibet meine Freude”

dalla Cantata:  Herz und Mund und Tat und Leben – BWV 147

Benedetta Corti, soprano
Isacco Burchietti, violino – Teresa Dereviziis, violino
Niccolò Corsaro, viola – Andrea Sernesi, violoncello
Flavia Fagorzi, clavicembalo

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CAPPELLA GHERARDESCHI

Benedetta Corti, soprano
Isacco Burchietti, violino
Teresa Dereviziis, violino
Niccolò Corsaro, viola
Andrea Sernesi, violoncello
Flavia Fagorzi, clavicembalo e fortepiano
Silvia Morosi, clavicembalo e fortepiano

La Cappella Gherardeschi è un gruppo nato in seno all’Accademia d’Organo e Musica Antica Giuseppe Gherardeschi di Pistoia. È formato dagli studenti dell’Accademia, alcuni dei quali titolari delle borse di studio messe a disposizione dalla Banca Cambiano attraverso il progetto di Consulia Eventi.

NOTE AL PROGRAMMA

La serenata in Sol maggiore K 525, universalmente nota come Eine kleine Nachtmusik (“Piccola serenata notturna”), è un notturno per archi scritto dal compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart nel 1787. Si tratta di uno dei notturni orchestrali più celebri, ricco di idee portate avanti con grande leggerezza e continuità, che Mozart termina di scrivere il 10 agosto 1787, poco prima di partire per Praga. La composizione si presenta oggi con quattro movimenti e rientra in questo modo nel canone della sinfonia viennese. Mozart in questa serenata, il cui scopo è di festeggiamento di qualche avvenimento evita le formule retoriche ricorrenti e mantiene un atteggiamento musicale molto raffinato e di grande chiarezza espositiva.

La celebre Aria della Suite BWV 1068 di Johann Sebastian Bach (che nella sua stesura finale, è collocabile nei primi anni del compositore a Lipsia ma sicuramente è di composizione precedente) rappresenta non solo uno dei momenti più poetici della produzione musicale di tutti i tempi ma anche uno degli esempi di massima influenza della musica classica nella cultura popolare.  Impropriamente conosciuta con il nome di “Aria sulla quarta corda”, si differenzia dal resto della suite come unico movimento nel quale l’organico comprende esclusivamente strumenti ad arco. Il nome “Aria sulla quarta corda” non è di Bach, ma deriva da una trasposizione di fine ottocento del violinista tedesco August Wilhelmj, che trascrisse la composizione da re maggiore a do maggiore e la abbassò di un’ottava, in modo da poterla suonare tutta sulla quarta corda del violino. La fama di questo brano è universale e gli arrangiamenti di questo movimento sono stati utilizzati in molteplici forme e occasioni. In Italia fu utilizzata come sigla per le serie documentaristiche del programma televisivo Quark. Uno studio sulla ricezione italiana dell’Aria conferma fortemente l’importanza della “sigla di Quark” per il pubblico, e la pone come presenza nota nella cultura popolare del nostro paese.

La sonata per il Clavicembalo o PianoForte in Do diesis minore, più comunemente nota come Sonata “Al chiaro di Luna” (titolo attribuitole dal critico tedesco Rellstab), è l’op. 27 n. 2 del catalogo di Ludwig van Beethoven. Fu completata nel 1801 e dedicata alla sua alunna prediletta, la diciannovenne contessa Giulietta Guicciardi, di cui lui era stato innamorato. Beethoven aggiunse la scritta “Quasi una Fantasia” forse perché la struttura non rispecchia quella tradizionale di una sonata, che – in questa occasione – si apre con un adagio, rivelando il suo carattere libero e originale, tipico del periodo romantico.

La Cantata “Herz und Mund und Tat und Leben“ fu composta in buona parte a Weimar nel 1716 per l’Avvento, e venne poi ampliata nel 1723 a Lipsia. La prima esecuzione di questa seconda versione ebbe luogo il 2 luglio 1723 nella Thomaskirche di Lipsia per la festa della Visitazione. In questa nuova versione, Bach aggiunse recitativi con testo più attinente all’occasione in cui si sarebbe eseguita. All’interno della Cantata, il corale “Jesus bleibet meine Freude” è sicuramente il numero più famoso e come per l’Aria BWV 1068, di cui si è già parlato, la melodia principale è divenuta celeberrima e iconica, oltrepassando i confini dei repertori della musica cosiddetta “classica” per prendere posto nella cultura popolare come uno dei brani più conosciuti della storia.

Herz und Mund und Tat und Leben Testo (traduzione italiana di Emanuele Antonacci)  
Bereite dir, Jesu, noch itzo die Bahn,
Mein Heiland, erwähle
Die gläubende Seele
Und siehe mit Augen der Gnade mich an!  
Prepara, Gesù, sin da ora il tuo cammino, mio Salvatore, scegli le anime credenti e guardami con occhi misericordiosi!  
Jesus bleibet meine Freude, Meines Herzens Trost und Saft, Jesus wehret allem Leide, Er ist meines Lebens Kraft, Meiner Augen Lust und Sonne, Meiner Seele Schatz und Wonne; Darum lass ich Jesum nicht Aus dem Herzen und Gesicht.Gesù rimane la mia gioia, la speranza e la linfa del mio cuore, Gesù mi protegge da ogni dolore, è la forza della mia vita, la delizia e il sole dei miei occhi, il tesoro e la felicità della mia anima; non lascerò fuggire Gesù dal mio cuore e dalla mia vista.